Charlot

La poesia del corpo lungo 50 anni di teatro

La Prima Biennale di Willem Dafoe

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È una Biennale che per guardare al futuro si rivolge al passato quella che si è inaugurata il 31 maggio a Venezia. Diretta da Willem Dafoe, star hollywoodiana i cui esordi hanno radici però appunto nel teatro sperimentale americano degli anni ’70. “Theatre is Body, Body is Poetry” – “Il teatro è corpo, il corpo è poesia”, è un titolo d’altronde che dichiara fin dall’inizio quanta importanza e centralità riserva al corpo dell’attore e alla sua presenza scenica ed è anche attraverso quei corpi che si propone di avviare un interessante confronto generazionale.

La 53. edizione della Biennale teatro è anche un’edizione particolarmente svizzera. Non solo per il Leone d’argento assegnato all’attrice grigionese Ursina Lardi (da anni ormai una delle punte di diamante della Schaubühne di Berlino) che a Venezia arriva anche con La Veggente - spettacolo che parla di una fotografa di guerra e delle violenze dell’Isis a Mosul - scritto insieme a Milo Rau, un altro artista che partito dalla Svizzera ha conquistato i teatri europei, ma anche per la presenza di Gardi Hutter – la clownessa di Arzo che in Laguna riporta in vita Giovanna d’ArpPo, la surreale lavandaia che rievoca le gesta eroiche della pulzella d’ Orleans.

Charlot con una puntata speciale realizzata a Venezia vi propone un percorso tra i temi centrali di questa Biennale guidati dai protagonisti di ieri, di oggi e forse di domani.

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