Domenica in scena

Il Nietzsche di Colli

Testo e regia di Marco Colli

  • 2 aprile 2017, 17:30
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Nietzsche nel 1875

  • Wikipedia

DOMENICA IN SCENA
Da domenica 02 aprile a domenica 07 maggio 2017 alle 17:30

Presa del suono, editing e sonorizzazione: Thomas Chiesa
Produzione: Francesca Giorzi (RSI 2016)

In occasione del centenario della nascita di Giorgio Colli (16 gennaio 1917) si terranno quest’anno un po’ in tutta Italia convegni ispirati alla figura dell’importante intellettuale. Dopo quelli svolti a Tortona e all’Università di Pavia, il 13 e 14 aprile al Palazzo Ducale di Genova ci sarà un incontro-studio dal titolo “Trame nascoste” per ricordare l’opera e il pensiero del filosofo, mettendo in luce la centralità che il suo pensiero e il suo approccio alla conoscenza hanno avuto nella storia del pensiero contemporaneo.

Gli ascoltatori di Rete Due hanno già avuto il privilegio di conoscere Giorgio Colli nel 2016 in “Colpo di scena” in occasione della messa in onda “Il Nietzsche di Colli”, lo sceneggiato con il testo e la regia del figlio Marco Colli. Molti di voi hanno avuto parole di apprezzamento e siamo sicuri che riascolterete o scoprirete di buon grado questa avvincente, vera, storia con la riproposta della stessa produzione nella versione in sei puntate di “Domenica in scena” (le puntate sono ascoltabili anche nella pagina dei Radiodrammi di Rete Due).

Il Nietzsche di Colli - Sinossi

L’impegno costante di Giorgio Colli (poi affiancato da Mazzino Montinari) per realizzare un’edizione critica delle opere edite ed inedite di Friedrich Nietzsche, durò più di vent’anni, dal 1945 al 1966: voleva rilanciare il pensiero del grande filosofo tedesco e allontanare da lui la calunnia che lo voleva anticipatore del nazismo. Il primo possibile editore avrebbe dovuto essere Giulio Einaudi. Per undici anni Colli, pur impegnato sul fronte delle grandi traduzioni di Aristotele e Kant e nella realizzazione, per Boringhieri, dell’“Enciclopedia degli Autori Classici”, caldeggiò presso l’editore torinese il suo progetto. Ma nel ’56 sullo sfondo di una polemica culturale dai toni infuocati che condannava Nietzsche come nazista e Colli come encomiastico esegeta del filosofo reazionario, Einaudi si tirò indietro. Nei primi anni ’60 Luciano Foà, da sempre sostenitore di Colli, abbandonando l’Einaudi, dava vita all’“Adelphi”. Fra i progetti costituenti la nuova casa editrice milanese ci fu la realizzazione dell’edizione critica nietzschiana. All’italiana “Adelphi” si affiancarono nell’impresa, la francese “Gallimard” e la tedesca “De Gruiter”. Ma di anni ne passarono ancora e la storia è intricata ed appassionante.

“Chi non spera l’insperabile non lo scoprirà, perché è chiuso alla ricerca, e ad esso non porta nessuna strada”.

CON: Raffaele Farina (Giorgio Colli), Davide Garbolino (Giorgio Colli giovane), Edoardo Camurri (voce fuori campo), Massimo Loreto (Friedrich Nietzsche), Mario Cei (Mazzino Montinari), Jacopo Sarno (Mazzino Montinari giovane), Roberta Petrozzi (il Nou), Sara Dho (il Nou giovane), Luca Sandri (Giuseppe Colli), Massimiliano Zampetti (Pietro Colli), Antonello Governale (Luciano Foa), Elia Schilton (Giulio Einaudi) Marco Cortesi (Paolo Boringhieri), Enrico Bertorelli (Giovanni Agnelli).
E con Roberto Albin, Alan Alpenfelt, Lucia Angella, Alessandro Castellucci, Marco Cortesi, Riccardo Buffonini, Davide Farronato, Ketty Fusco, Diego Gaffuri, Simone Lupinacci, Luca Maciacchini, Jasmine Mattei, Valentina Mignogna, Giuseppe Palasciano, Margherita Saltamacchia, Dario Sansalone, Maria Vittoria Scarlattei, Anahì Traversi, Simon Waldvogel, Antoinette Werner, Tatiana Winteler

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