La breve stagione del centro-sinistra italiano

Cinquant’anni fa l’alleanza DC-PSI

Il centro-sinistra, ovvero il centro e la sinistra insieme. Ovviamente al governo. Cinquant’anni fa, Aldo Moro e Pietro Nenni vararono il primo centro-sinistra “organico” della storia d’Italia. Obiettivo: modernizzare l’Italia, aiutare le classi medio-basse, rilanciare lo sviluppo economico del Mezzogiorno, avviare le “riforme di struttura” sulla base di un’idea che un altro protagonista di quella stagione, il repubblicano Ugo La Malfa, qualificava come “programmazione economica”: un’espressione che allora ebbe larga fortuna e che influenzò anche alcuni politici ticinesi.
Il centro era formato dalla Democrazia cristiana, un partito percorso da profondi dissensi e teatro di accese lotte di corrente; la sinistra di Nenni, a sua volta, si ritrovava a fare i conti con una forza concorrente che dopo la sconfitta del 1948 si era collocata all’opposizione: il Partito comunista capeggiato da Palmiro Togliatti.
Ora un Annale pubblicato dalla Fondazione Feltrinelli, e intitolato “Il riformismo alla prova”, propone un vasto corpus di documenti di quell’esperimento, in gran parte inediti, selezionati e raccolti dagli storici Mimmo Franzinelli e Alessandro Giacone.
 
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