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La voce

di Letizia Bolzani

Invisibile, impalpabile, eppure profondamente incarnata, corporea. Identitaria, perché è il segno della nostra unicità, eppure fondamentalmente relazionale, perché si manifesta per un altro in ascolto. Tutto questo è la voce, da cui tutto comincia. La voce viene prima del linguaggio, e quindi, dal momento che senza il linguaggio non c’è sapere organizzato, la voce sta alla base della nostra cultura. Spesso i filosofi si concentrano sul significato veicolato dalle parole, ma in questo loro mondo “afono” rischiano di perdere di vista la materialità della voce, e l’importanza dell’intonazione, del ritmo, dell’intensità con cui le parole vengono dette. La voce dice ciò che le parole da sole non riescono a dire, perché il loro senso dipende molto da “come” le diciamo, con quale “tono”, e queste proprietà la scrittura non riesce a manifestarle.

Sull’importanza della voce è appena uscito un bel saggio di Federico Albano Leoni, già professore di Filologia germanica e di Glottologia all’Università di Napoli Federico II e di Linguistica generale alla Sapienza Università di Roma. Il volume è edito da Carocci e si intitola: "Voce. Il corpo del linguaggio”. Ne parleremo in questa puntata.

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