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Streghe, mistiche, aderenti alla Riforma, quietiste, ebree, bigame, concubine, possedute, convertite dall’ebraismo e dall’Islam, schiave: sono numerose le donne che nei secoli dell’età moderna incapparono nelle maglie dell’Inquisizione, tribunale ecclesiastico competente in materia di fede e con giurisdizione su tutto il mondo cristiano istituito poco prima della Convocazione del Concilio di Trento per la repressione dell’eresia. Dagli archivi della repressione e del controllo, del tribunale deputato alla omologazione e all’obbedienza conformistica, escono comportamenti di individui, uomini e nel nostro caso donne, diffusi e non eccezionali, di grande libertà rispetto ai divieti e alle norme e caratterizzati da notevole flessibilità ed elasticità sul piano della mentalità, fino all’aperta e ripetuta trasgressione. In tal modo, paradossalmente, gli archivi della repressione sono anche quelli che testimoniano la libertà. Ne parliamo con la storica Marina Caffiero che ha curato con Alessia Lirosi il volume "Donne e Inquisizione", pubblicato dalla casa editrice Storia e Letteratura.
Libri presenti nel catalogo del Sistema bibliotecario ticinese (Sbt)
Caffiero, Marina. Donne e Inquisizione. Edizioni di storia e letteratura, 2020
Altri testi di Marina Caffiero in Sbt
Alcuni titoli in Sbt sul ruolo sociale delle donne nella storia.
Prima emissione lunedì 11 maggio 2020
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