Uno scrittore parla sempre di sé. Sia quando scrive “Da piccolo aspettavo che la mamma venisse a darmi il bacio della buonanotte”. Sia quando scrive “Ho visto tramontare due lune nel cielo, e intanto piovevano gatti”. Era un’idea di Jorge Luis Borges, l’abbiamo solo aggiornata con un paio di esempi rubati a Marcel Proust e a Haruki Murakami.
Sarà Francesco Abate, nato a Cagliari nel 1964 (oltre che romanziere, in proprio e in coppia con altri scrittori, è giornalista ed è stato disc jockey), a raccontarci quanto di vero c’è in “Torpedone trapiantati”, uscito da Einaudi. Un racconto spesso comico - ma non per questo meno toccante - di una gita. I partecipanti? Hanno tutti una seconda vita, grazie a un trapianto. E sognano.
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