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Genio incompreso o gene incompreso? È quanto si chiede qualcuno a proposito dell’annuncio fatto da un ricercatore cinese, He Jiankui, che nel corso del mese di novembre avrebbe fatto nascere due gemelline con Dna modificato in laboratorio durante la procedura di fecondazione in vitro. Insomma, le prime bimbe OGM.
Ma il condizionale è d’obbligo perché la ricerca non è stata ancora resa nota né pubblicata su una rivista riconosciuta. Il ricercatore avrebbe utilizzato una tecnica dirompente e rivoluzionaria, la Crisper-Cas, una sorta di forbice molecolare che consente di eliminare o introdurre in modo mirato singoli geni o sequenze di geni, una sorta di taglia e incolla di sequenze di Dna o di singoli geni che è già sperimentata su animali e piante, e che è in fase di sperimentazione anche su cellule umane ottenute da soggetti affetti da una qualche gravissima patologia genetica, quindi a scopo terapeutico. Il dottor He Jiankui, invece, avrebbe utilizzato questa stessa tecnica non per curare una malattia ma per prevenire un rischio teorico, quello di prendere l’HIV, sulla quale peraltro oggi si puo’ intervenire con successo sia con la prevenzione che con farmaci.
Il caso ha dunque delle serie implicazioni etiche, anche perché si tratta di una tecnica sperimentale e immatura, e soprattutto perché le modifiche a un embrione verranno ereditate dalle future generazioni. Senza contare che su un tale esperimento aleggia il fantasma dell’eugenetica. Di questo e di altro si discute con il genetista Carlo Alberto Redi del Laboratorio di Biologia dello Sviluppo del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie dell’Università di Pavia, membro dell’European Center for Law, Science and New Technologies; e il filosofo della scienza ed evoluzionista Telmo Pievani, che si occupa in particolare di scienze biologiche.
Prima emissione giovedì 14 febbraio 2019