La fine del maschio. Cosa ci insegna l’evoluzione?
Il giardino di Albert

La fine del maschio. Cosa ci insegna l’evoluzione?

di Clara Caverzasio

  • 04.10.2018
  • 21 min
  • iStock
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C’era una volta un maschio, che, per un pelo non si autoestinse. Non stiamo parlando di dinosauri o animali fantastici, ma di homo sapiens, che qualche millennio fa attraversò un così detto “collo di bottiglia” della variabilità genetica, rischiando l’estinzione. Non per una calamità naturale, ma per via di un comportamento troppo “machista”, che portò i nostri antenati sull’orlo dell’auto-distruzione. Nell’ascoltare le notizie più recenti -anche di politica estera- sembrerebbe che la storia si stia ripetendo… ma cosa ci insegna l’evoluzione? Lo abbiamo chiesto a Telmo Pievani, noto evoluzionista e ordinario di filosofia delle scienze biologiche all’Università di Padova, -destino vuole, pochi giorni prima della scomparsa del grande genetista Luca Cavalli Sforza, cui dobbiamo nuovi e importanti filoni di ricerca come quello sulla genetica delle popolazioni e delle migrazioni dell’uomo. Insieme a Pievani abbiamo commentato le più recenti scoperte nel campo dell’evoluzione, interrogandoci su passato, presente e futuro della civiltà umana e di homo sapiens.

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