Olivo (iStock )

Resistere a Xylella

di Matteo Martelli

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È il 2013. In Salento, nell’estremo sud della Puglia, viene identificato un batterio responsabile di misteriosi disseccamenti di piante di ulivo nei pressi di Gallipoli. Colpa di quello che si scoprirà essere un patogeno infimo sin dal nome: Xylella Fastidiosa. Arrivato sul territorio salentino probabilmente su di una pianta ornamentale proveniente dal Costa Rica, nel giro di pochi anni questo batterio si è diffuso di pianta in pianta attraverso un insetto vettore, la sputacchina, provocando la morte per sete di milioni di ulivi secolari. E mentre Xylella prosegue la sua inesorabile risalita verso nord, a quasi dieci anni dall’inizio di questa catastrofe fitosanitaria, un rimedio, ancora, non c’è. Ad aggravare la situazione, un diffuso negazionismo che ha travolto non solo comuni cittadini, ma anche il sistema politico e giudiziario.

Olivi
Olivi (© Matteo Martelli )

Eppure, in un’epidemia apparentemente senza vie d’uscita, c’è chi non ha mai smesso di credere nel potere della scienza. Ricercatori, innanzitutto, ma anche semplici agricoltori, che dall’analisi genomica in laboratorio, i primi, e dall’osservazione diretta sul campo, i secondi, sono riusciti a rintracciare varietà di ulivo resistenti alla malattia. È proprio da questa resistenza che provengono i segnali più incoraggianti per la risoluzione di una crisi che ha ridotto quasi a zero la produzione olivicola del Salento.

Voci e testimonianze che sentiremo in questa nuova puntata del Giardino di Albert, in cui l’autore, partendo da una vicenda personale di famiglia,si muove sulle tracce della speranza, in un territorio che per secoli ha fatto dell’olio d’oliva la propria vita.

Prima emissione giovedì 3 marzo 2022

Salvatore Trane e i suoi ulivi, prima dell’arrivo di Xylella
Salvatore Trane e i suoi ulivi, prima dell’arrivo di Xylella (© Matteo Martelli )
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