«Un omaggio al lavoro di tutti quei musicisti che, da oltre un secolo, impiegano talento e arte nel far ballare e divertire intere generazioni di italiani: questo è il liscio che noi abbiamo avuto voglia di suonare nel modo più rigoroso e spregiudicato possibile», così Riccardo Tesi e Claudio Carboni concludono la presentazione del loro progetto, che ha girato diversi teatri dell’Emilia-Romagna ed è ora documentato in un album. Tesi, con alcuni degli stessi collaboratori (fra quali il sassofonista Carboni) e con il formidabile mandolinista Patrick Vaillant, aveva già dedicato al liscio un album, pubblicato in Francia nel 1995 e intitolato Un ballo liscio – Le bal musette italien – The italian “musette” dance, dove al titolo di ogni brano era affiancato il ballo appropriato (valzer, polka, tango, mazurka, eccetera). Nel nuovo album l’orizzonte del liscio è stato esteso, coprendo un panorama che va dalle versioni “classiche” a quelle più tradizionali, folk, a quelle popolari più note (con l’immancabile Romagna mia) a quelle in cui musicisti di varia estrazione, anche jazzistica, si sono avvicinati al repertorio del ballo di sala. Come spiegano Tesi e Carboni, si va «dagli echi classici di Carlo Brighi alle atmosfere bandistiche del Concerto Cantoni alle aperture jazzistiche di Gorni Kramer, senza dimenticare le contaminazioni etniche delle varianti regionali, bolognesi e le sonorità romagnole di Secondo Casadei». All’album partecipano, in alcuni brani, la bravissima Tosca e Paolo Fresu, accompagnati da un gruppo formato da Riccardo Tesi (organetto diatonico), Claudio Carboni (sax e flauto), Massimo Tagliata (pianoforte e fisarmonica), Maurizio Geri (chitarra e voce), Nico Gori (clarinetto), Roberto Bartoli (contrabbasso), Gianluca Nanni (percussioni), e il quartetto d’archi Alborada.
Scopri la serie
https://www.rsi.ch/s/703722