La partitura autografa del 1720 di questa quintessenza dell’arte musicale barocca reca il titolo "Sei Solo a Violino senza Basso accompagnato". Si tratta di una sublimazione del pensiero musicale che esplora i confini del linguaggio sonoro e della tecnica violinistica trasformando il limite della mancanza del basso continuo in una inesauribile fonte di ispirazione che attiva la mente dell’ascoltatore e mette completamente a nudo l’esecutore. Tedi Papavrami, che aveva già registrato nel 2004 le sonate e le partite di questa raccolta, ha approfondito la loro interpretazione esaltandone l’intima e densa musicalità.
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