Si è appena concluso l’atteso Festival dedicato dal Gewandhaus di Lipsia a Dmitri Shostakovich nei 50 anni dalla scomparsa. Festival in cui dal 15 maggio al 1° giugno, sotto la direzione del Gewandhauskapellmeister Andris Nelsons e della direttrice d’orchestra Anna Rakitina, la Gewandhausorchester, la Boston Symphony Orchestra e la Festival Orchestra, fondata appositamente per il festival, hanno proposto gran parte dell’opera del compositore russo. Ho potuto assistere lo scorso 22 maggio alla memorabile esecuzione della Sinfonia n. 7 in do maggiore Leningrado, op. 60 che ha visto impegnate insieme nella sua lettura Gewandausorchester e Boston Symphony Orchestra sotto la guida di Andris Nelsons. In una Grosser Saal gremita, il sodalizio tra le due “ammiraglie” non delude le aspettative. La più celebre, monumentale e magniloquente sinfonia di Shostakovich è resa con grande drammaticità. L’imponente compagine orchestrale dà sfoggio di grande capacità interpretativa, facendosi fedele strumento di creazione sonora della lettura di Nelsons, particolarmente intensa e ricca di pathos. Il discorso non perde mai di tensione, di direzione. Il dialogo tra le sezioni si sviluppa in un equilibrio perfetto. Entusiasmo del pubblico e standing ovation concludono la serata.
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