"Mein Traum" di Raphael Pïchon e Stéphane Degout, Harmomia Mundi (dettaglio di copertina)
La Recensione

Il sogno di Schubert

di Giordano Montecchi

  • 16.3.2023
  • 24 min
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A differenza del pop e del rock, nella discografia del repertorio classico è assai più raro incontrare un album cosiddetto "concept". Ma questo "Mein Traum" (Il mio sogno), pubblicato recentemente da Harmonia Mundi è senza dubbio tanto originale quanto pieno di suggestioni. Raphael Pïchon, fondatore e direttore di Pygmalion, ensemble orchestrale con strumenti d'epoca, insieme al baritono Stéphane Degout, offre un'immersione programmaticamente "onirica" nei meandri fascinosi e talvolta oscuri del primo romanticismo tedesco, attraverso una raffinata antologia di brani della triade Schubert, Weber e Schumann. A parte alcune eccezioni, si tratta per lo più di pagine di raro o rarissimo ascolto la cui scelta si connette a un breve testo di Franz Schubert redatto il 3 luglio 1822, che il fratello Ferdinand (cui si deve il titolo dello scritto), dieci anni dopo la morte di Franz, consegnò a Robert Schumann. Il testo è ambiguo, non è chiaro se sia il racconto di un sogno, oppure memorie di esperienze vissute, o pura fantasticheria. Ma nella breve pagina si concentra il nocciolo della poetica schubertiana e, a seguire, di molto romanticismo: il dolore, l'amore non corrisposto, la solitudine, le angosce e, quasi conseguenza, la Wanderung, il vagare eterno di un'anima sofferente.

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