La Recensione di Reteduecinque
Da lunedì 30 ottobre a venerdì 03 novembre 2017 alle 16:00
Il canzoniere cordiforme custodito nella Biblioteca Nazionale di Parigi è uno straordinario simbolo della raffinatezza musicale e poetica espressa dalla chanson franco-fiamminga del Quattrocento, anche per l’aspetto unico nel suo genere, perché il piccolo codice e dunque le sue pagine hanno la forma di un cuore. L'Ensemble Leones ha selezionato e interpretato circa un terzo delle canzoni contenute in questo prezioso manoscritto decorato con delle splendide miniature.
Continuità nella diversità si potrebbe definire questo dialogo tra passato e presente frutto dell’accostamento tra i malinconici songs elisabettiani e le musiche di Michael Nyman, che oltre ad adattare per il consort di viole Ensemble Céladon e la voce del contratenor Paulin Büngden i suoi Songs for Ariel e Self-Laudatory Hymn for Inanna del 1992, ha scritto per loro No time in Eternity, su versi del poeta inglese Robert Herrick (1591-1674).
Seconda Prat!ca è un ensemble formato nel 2012 da giovani musicisti dei conservatori di Amsterdam e L’Aja che negli ultimi tre anni è stato sostenuto dal programma europeo Eeemerging. Le musiche raccolte in questo cd di esordio rappresentano il legame tra Vecchio e Nuovo Mondo, con il trapianto della cultura musicale europea in America Latina nel periodo coloniale, e il sincretismo frutto dell’incontro tra culture e lingue diverse, favorito dalle attività di evangelizzazione delle missioni della Compagnia di Gesù nell’America meridionale.
"Prophetiae Sibyllarum” è una raccolta di dodici mottetti che unitamente alle “Lectiones Sacrae Novem” si trovano in un manoscritto conservato nella Biblioteca Nazionale di Vienna. Il codice destinato ad Alberto V di Baviera venne redatto dalla mano di Orlando di Lasso, che era servizio della corte ducale, con una introduzione nella quale il grande compositore franco-fiammingo sottolineò l’originalità della scrittura musicale di mottetti particolarmente ricchi di cromatismi. La registrazione dell’ensemble Daedalus realizzata nel 2005 è di nuovo reperibile grazie alla sua recente riedizione.
Bolognese, forse di origine siciliana o toscana, Santo Lapis è il prototipo del musicista eclettico e intraprendente della prima metà del Settecento: organista nella Chiesa di S. Stefano a Bologna; maestro nell’Ospedale dei Mendicanti e poi tenore nella cappella ducale di San Marco a Venezia; impresario e compositore di pasticci operistici in Germania; concertista all’Aja in Olanda, e molto altro ancora in Inghilterra. Non a caso buona parte delle sue musiche sono disperse, ma queste dodici sonate per cembalo (o altro strumento) del 1746, dedicate alla contessina Lisette Golowkin, sono sopravvissute e Luigi Accardo le ha registrate per la prima volta permettendo di conoscere musica di buona fattura interessante anche per i suoi echi scarlattiani.
Ensemble Leones, Straight from the heart. The Chansonnier Cordiforme, Naxos
- La Recensione 30.10.17
Ensemble Céladon, Paulin Büngden, Michael Nyman. No Time in Eternity, Aeon
- La Recensione 31.10.17
Seconda Pratica, Nuova Europa. Melodies d'un monde en mutation, Ambronay
- La Recensione 01.11.17
Daedalus, Lassus. Oracula, Alpha
- La Recensione 02.11.17
Luigi Accardo, Santo Lapis. La Stravaganza & 12 Harpisichord Sonatas, Arcana
- La Recensione 03.11.17