“Quanto cammino tengo lo sguardo fisso dietro di me” celiava Erik Satie. Oggi i jazzisti il cui cammino guarda al passato sono numerosi. “Reazionari!” si sarebbe sentenziato sessant’anni fa. Oggi, per fortuna, non succede (quasi) più. Con questo “Altissima luce” (Tuk Music), Paolo Fresu pesca a piene mani nel Laudario di Cortona e tira su una rete davvero bella piena.
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