Julieth Lozano Rolong e João, Araújo“Alma. Ibero-American Songs”, SOMM (dettaglio copertina)
La Recensione

Su questa musica non tramonta mai il sole

Julieth Lozano Rolong e João, Araújo “Alma. Ibero-American Songs”, SOMM

  • Oggi
  • 15 min
  • Giordano Montecchi
  • somm-recordings.com
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Che la “hispanidad”, linguisticamente e culturalmente, sia una sorta di elevazione a potenza della latinità, ossia della cultura erede della lingua latina è un’opinione beninteso, ma sembra avere qualche fondamento. La musica europea nei secoli ha via via colonizzato mezzo mondo, ma tra le periferie del triangolo Francia-Italia-Germania, entrambe le regioni linguistiche della penisola Iberica, geograficamente privilegiate, per prime hanno attraversato l’Oceano, colonizzando e plasmando anche tragicamente un intero continente come nessun’altra cultura. Forse più della stessa matrice africana e, comunque, in quel contesto, mescolandosi inscindibilmente a essa in miriadi di fisionomie non solo musicali, ma antropologiche tout-court.

Per l’etichetta SOMM, una raffinata etichetta indipendente britannica è uscito un album che celebra, per così dire, questo destino. Si intitola Alma. Ibero-American Songs, ventidue canzoni di diciassette autori diversi originari di sette paesi diversi: Spagna, Portogallo, Messico, Argentina, Brasile, Venezuela e Colombia. Dalla Colombia viene anche l’interprete, il soprano Julieth Lozano Rolong, che debutta discograficamente con questo magnifico album, accompagnata al pianoforte da João Araújo portoghese.

Latinos e afroamericani musicalmente dominano il mondo. Eppure ogni volta si ha l’impressione di una miniera dove ci sia ancora parecchio da scavare.

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