L’antico Levante è oggi diviso tra Libano, Siria, Giordania, Israele, Striscia di Gaza, Autorità Nazionale Palestinese e territori contesi – e basta questo nudo elenco ad evocare un mosaico di realtà conflittuali. E laddove l’identità è un tema discusso, che si intreccia a rivendicazioni territoriali, agli archeologi vengono richiesti reperti da esibire, corredati da narrazioni efficaci. Ogni comunità pretende siti monumentali eloquenti, che giustifichino costruzioni identitarie, confini controversi e perfino guerre e occupazioni. Per discuterne, a Beirut abbiamo conversato con l’archeologo italiano Antonio dell’Acqua (Università di Udine, Universität Bern), che dirige un progetto di studio finanziato dall’Unione Europea sul Levante in epoca romana e bizantina. Al progetto collabora anche l’architetto libanese Hany Kahwagi – Janho (USEK – Holy Spirit University of Kaslik), che a Byblos ci ha parlato del rapporto tra identità e politica libanese e archeologia del territorio.
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