Uno dei massimi danzatori e coreografi, vissuto tra Otto e Novecento, nato Mikhail a San Pietroburgo (1880-New York 1942), divenuto Michel a Parigi, Fokine è il protagonista di questo "Laser". Di lui, autore di alcuni capolavori allestiti dai Ballets Russes di Diaghilev, sono uscite in italiano le importantissime Memorie di un coreografo, che mostrano in tutta la sua ampiezza e fecondità la portata della riforma attuata e realizzata al meglio nei celebri "La morte del cigno", "Les Sylphides", "Le Pavillon d'Armide", "Danze Polovesiane", "Cleopatra", "Shéherazade", "Le Spectre de la rose", fino a "L'uccello di fuoco", che segna l'inizio della collaborazione artistica con Igor Stravinskij, proseguita con Petrouchka. E ad interpretare la sua riforma del balletto c'erano in scena talenti del calibro di Vaslav Nijinskij, Tamara Karsavina, Anna Pavlova o Ida Rubinstein. Una riforma dovuta, ma che non fu né facile, né immediata, date le resistenze della tradizionale Scuola di Ballo Imperiale e degli impresari teatrali. La parabola avvincente di questo artista innamorato della danza, scritta dallo stesso Fokine in russo, poi tradotta dal figlio Vitalj in inglese, è infine oggi tradotta in italiano e curata da Viviana Carpifave, che si è laureata con tesi su Enrico Cecchetti, il grande mimo e ballerino autore del metodo di danza che ha conquistato il mondo e che lo stesso Fokine ha conosciuto e apprezzato. Sabrina Faller l'ha intervistata.
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