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I violini della speranza

di Nello Del Gatto

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  • 26.1.2023
  • 28 min
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  • Scienze umane e sociali

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Il suono di violini, appartenuti a vittime e sopravvissuti dei campi di concentramento e dei ghetti di tutta Europa, ritornano a risuonare nelle sale da concerti di tutto il mondo per non perdere la memoria della Shoah. Grazie ad un liutaio di Tel Aviv, Amnon Wienstein, che li colleziona e li restaura. Un giorno una persona gli chiese di restaurare un violino. Lo aprì e vi trovò dentro polvere. Aggiustandolo, capì che era la polvere proveniente da un campo di concentramento, aveva suonato nei pressi del crematorio. I violini spesso erano le uniche cose che allietavano le giornate nei campi. In alcuni strumenti ci ha trovato fotografie. Amnon da anni ripara, restaura violini e altri strumenti ad arco che i familiari dei sopravvissuti o delle vittime dei campi di concentramento, gli portano da tutto il mondo. Lui e suo figlio, hanno così deciso di metterli a disposizione per orchestre che vogliono celebrare la pace. Tutti gli strumenti hanno un denominatore comune: hanno avuto a che fare con la guerra. Per essere più precisi, hanno avuto a che fare con l'olocausto: morte o sopravvivenza. E speranza. Tutti gli strumenti sono simboli di speranza. Farli risuonare come un tempo, è un modo per dire "ricordati di me, ricordati di noi".

Prima emissione: 2 gennaio 2023

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