Josef Mayr-Nusser è stato il primo obiettore di coscienza italiano. Il suo gesto, come quello di Tommaso Moro e Franz Jägerstätter rappresenta il riscatto di tanti uomini, anche buoni, ma rassegnati di fronte al fascismo e al nazismo.

Dopo settanta anni la memoria di Josef Mayr-Nusser comincia ad essere riconosciuta come una delle grandi storie dell'antinazismo a livello mondiale.

Da Stella di Renon a Bolzano attraverso il no al nazionalsocialismo.

Così annotava Josef nel 1936: "Ci tocca oggi assistere a un culto del leader (Führer) che rasenta l'idolatria. Tanto più può stupirci questa fiducia nel leader se consideriamo il fatto che viviamo in un'epoca piena delle più straordinarie realizzazioni dello spirito umano in tutti i campi della scienza e della tecnica: in un'epoca piena di scetticismo, in cui il singolo non vale nulla, solo la massa, il grande numero, ha senso."

E per non perdere il vizio della memoria seguendo il bel libro di Francesco Comina "Non giuro a Hitler" (ed. San Paolo) la sua scrittura ci riporta nei luoghi dentro la storia di Josef quando forte urlò il suo rifiuto: “No maresciallo maggiore, io non posso giurare a Hitler. La mia fede e la mia coscienza non me lo consentono”.

A cura di Massimo Tarducci
Con: Francesco Comina, Lidia Menapace, Andrea Bigalli.
Tecnico del suono Stefano Torrini.