I conflitti armati mettono a rischio l’integrità e l’esistenza stessa delle opere d’arte e dei monumenti storici, nonché dei siti archeologici o di altri beni che costituiscono il patrimonio culturale di un Paese. Per l’Europa sono state fatali le due guerre mondiali, nonostante l’esistenza già fin dai primi decenni del Novecento di norme a protezione dei beni stessi, almeno in Italia, e di interventi di prevenzione sia nei confronti delle opere d’arte mobili che dei monumenti. Carlotta Coccoli, professore associato di Restauro all’Università degli Studi di Brescia, specialista in restauro dei monumenti, ha al suo attivo convegni e pubblicazioni su questo tema, l’ultima delle quali è "Monumenti violati. Danni bellici e riparazioni in Italia 1943-45. Il ruolo degli alleati", Nardini, 2017, mentre di recente si è tenuto all’Università di Padova il convegno "Il patrimonio artistico negli assetti di crisi: indagine diacronica sulle politiche protettive e sollecitative rispetto alle arti, in caso di conflitto, nell’Italia fra Risorgimento e Guerra Fredda" (3-5 febbraio 2020). Il suo sguardo offre una panoramica ampia e dettagliata e spunti di riflessione sui nodi centrali relativi a questo tormentato e ancora poco noto argomento.