
Scampia
Laser 08.02.2013, 01:00
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Pandemonio a Scampia. Ma non per i morti nella guerra dei clan camorristici (dato che nel quartiere della periferia degradata di Napoli c’è tantissima polizia, da un po’ di mesi ci si ammazza nelle frazioni vicine). A scatenarlo sono bastati una banale richiesta di autorizzazione per “occupazione del suolo pubblico” per soli quattro giorni, per girare una fiction basata su libro “Gomorra” e il relativo rifiuto da parte delle istituzioni locali. Guido Piccoli ha ascoltato le voci di chi si oppone alla nuova fiction (che Sky avrebbe già venduto in una decina di paesi) rifiutando lo scomodo marchio “Scampia uguale Gomorra”: dal presidente della circoscrizione al parroco "di frontiera", fino ad alcuni esponenti dell’associazionismo popolare, più che vivo che mai in zona. E anche le opinioni di chi fa cinema, dal produttore del serial in questione, al produttore-regista di varie pellicole a sfondo sociale Gaetano di Vaio e allo scrittore-sceneggiatore –anche del film “Gomorra”- Maurizio Braucci. È di quest'ultimo il commento più convincente: “Ricordando le parole di Susan Sontag, nel saggio Davanti al dolore degli altri, credo che a dare tutta questa importanza ad una banale fiction televisiva sia la frustrazione per l’incapacità manifesta di incidere sulla realtà”.
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https://www.rsi.ch/s/703609