Samuel Beckett
Moby Dick

Beckett, “l’astrattore”

Approfondimento sullo scrittore irlandese

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  • 10.2.2024
  • 1 h e 48 min
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Di: Emanuela Burgazzoli

Samuel Beckett è un autore che evoca termini come “nulla”, “vuoto” e “fallimento”. Premio Nobel della letteratura nel 1969, lo scrittore irlandese è stato un innovatore dei generi del romanzo e del teatro, con pièce rivoluzionarie come Aspettando Godot o Giorni felici. Maestro nella tecnica di riduzione portata all’estremo, Beckett inventa uno stile astratto in letteratura. È la tesi della critica letteraria francese Pascale Casanova, da cui Moby Dick prende le mosse per capire la portata rivoluzionaria dell’opera di Samuel Beckett, la sua capacità di leggere la condizione dell’uomo contemporaneo e indagare le possibilità della narrazione. Con una forza e un linguaggio che lo rendono sempre attuale. Ospiti per parlarne a Moby Dick sono l’anglista Paolo Bertinetti e il saggista Luigi Bonfante.

Molti dei protagonisti beckettiani si riducono a esistere nella loro voce, nel solo atto di narrarsi e narrare storie. Negli ultimi anni si registra un ritorno della voce, quella umana a distanza dei nuovi social media e dei podcast, ma anche della voce senza corpo e sintetica prodotta dalle applicazioni di ultima generazione; quali le caratteristiche di queste “nuove” voci? E quali le ragioni di questa moderna fascinazione per la voce? Ne parleremo nell’ultima parte della trasmissione con il glottologo e filologo Federico Albano Leoni.

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