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Il campo di Marianne Mirage

Dal nuovo album “Teatro”, al nuovo singolo, un tour, verso il presente

  • Ieri
  • 27 min
  • Alessandro De Rosa
  • © Giovanna "Marianne Mirage" Gardelli
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Al microfono di Alessandro De Rosa, Marianne Mirage, pseudonimo di Giovanna Gardelli (Cesena, 1989), che torna a catturare l’attenzione del pubblico con il nuovo singolo e con l’album “Teatro” (Peermusic Italy, 2025), un lavoro intimo e immediato in cui realtà e immaginazione si incontrano in un racconto profondo e senza filtri. Figlia di un pittore e marinaio, si avvicina all’arte fin da bambina, sviluppando un forte legame con le atmosfere soul, black e con le grandi voci del jazz internazionale.

Durante gli anni di formazione viaggia in tutta Europa – da Dublino a Berlino, da Londra a Parigi fino a Istanbul – esibendosi nei teatri e nei club delle città in cui si ferma. Diplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia di Milano e laureata in Lettere e Filosofia, pubblica il suo primo singolo nel 2014 con Sugar, ricevendo da subito attenzione da parte della critica. Da lì in avanti condivide il palco con artisti come Patti Smith, Patty Pravo, Niccolò Fabi, Kiesza, Baustelle, Brunori Sas, Tiromancino e Raphael Gualazzi.

Nel 2017 partecipa al Festival di Sanremo con Le canzoni fanno male e firma The Place, brano principale del film di Paolo Genovese. Per il suo lavoro nel mondo del cinema ottiene riconoscimenti della critica e una candidatura ai David di Donatello per la miglior canzone originale, confermando la sua versatilità artistica.

Con quattro album pubblicati – Quelli come me (2016), Vite private (2019), Mirage (2021) e Teatro (2025) – Marianne Mirage si impone oggi come una delle voci più raffinate e originali del cantautorato italiano, capace di unire introspezione, eleganza melodica e una ricerca sonora in continua evoluzione.

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