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Nel giardino della musica antica

A colloquio con William Christie, profeta della Filologia

  • 31.07.2024
  • 25 min
  • Luisa Sclocchis
  • Photo Copyright: uso stampa Monteverdi Festival Cremona
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Considerato un pioniere delle esecuzioni storicamente informate. Del repertorio barocco, francese in particolare, ma non solo. Fondatore nel 1979 di Les Arts Florissants, ensemble vocale e strumentale - a geometria variabile, se così si può dire - dedito specificamente all’interpretazione della musica del periodo barocco e classico su strumenti originali. William Christie clavicembalista, direttore d’orchestra, musicologo e didatta statunitense naturalizzato francese, rappresenta un riferimento per quanto riguarda la rinascita e la riscoperta, per un pubblico molto vasto, di significative pagine del repertorio francese del XVII e XVIII secolo. Con Les Arts Florissants, che tuttora dirige, infatti, ha condensato in una prolifica attività ormai quarantennale la sua ricerca musicologica. Su compositori francesi, in particolare, come Lully, Rameau e Charpentier - dalla cui opera, non a caso, il nome dell’ensemble ha origine - e altri meno conosciuti. Ma anche su autori non francesi come Purcell, Handel, Mozart e Monteverdi. Lo abbiamo incontrato in occasione del Monteverdi Festival, nella sagrestia della cremonese Chiesa di San Marcellino, prima di una prova di assestamento. Nella stessa giornata che lo vede interprete, insieme a Les Art Florissants, di una selezione dalla Selva morale e spirituale di Claudio Monteverdi, capolavoro di cui hai già inciso, alla fine degli anni ‘80, alcune preziose letture.

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