®
Penultima tappa del percorso di "Quilisma" affiancato a quello della Rassegna "Cantar di pietre". L’attenzione è oggi puntata sull’ultima opera di Orlando di Lasso, licenziata tre settimane prima di morire e pubblicata postuma nel 1595 da Adam Berg a Monaco di Baviera. Si tratta di un ciclo di 20 madrigali spirituali a sette voci su ottave rime di Luigi Tansillo (1510-1568), più il mottetto latino Vide homo, quae pro te patior. Il soggetto non è nuovo per il tardo Rinascimento, basti pensare alle Lagrime di Maria vergine del Tasso, alle Lagrime del penitente di Angelo Grillo, o alle Lagrime della Maddalena di Erasmo da Valvasone, e al corrispondente tema iconografico di molta pittura dell’epoca. Il precedente musicale immediato sono le Lagrime del peccatore (1586) del compositore romano Lodovico Agostini delle quali ci occuperemo nella prossima puntata. Il ciclo-capolavoro di Lasso, quasi un’enciclopedia del mondo sonoro tardo cinquecentesco, è strutturato secondo una precisa geometria a blocchi che esplora tutte le possibilità concesse dalla modalità applicata alla polifonia. Il centro tematico del testo sono gli occhi di Cristo, è il suo sguardo a scatenare l’amaro pianto di Pietro; nell’oscuro oblio del rinnegamento irrompe improvvisa la luce sferzante di quello sguardo. E Gesù prende infine direttamente la parola nel testo del mottetto, scelto da Lasso a suggello della sua parabola artistica e umana; Le voci sono quelle dell’ensemble Il Canto d’Orfeo sotto la direzione di Gianluca Capuano.
Prima emissione domenica 28 ottobre 2012
Scopri la serie
https://www.rsi.ch/s/703622