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Il Live Aid: il suono di un’era

A quarant’anni dal leggendario concerto che tentò di unire il mondo

  • 02.09.2025
  • 29 min
  • Giovanni Conti
  • Keystone
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Più di sedici ore ininterrotte di musica, per un concerto che ha unito oltre settanta artisti, con nomi del calibro di Paul McCartney, i Queen, David Bowie, Led Zeppelin, Madonna, gli U2. A testimoniare l’evento si collegarono il 90% per cento delle televisioni di tutto il mondo, diffondendo il doppio concerto, svoltosi il 13 luglio 1985 al Wembley Stadium di Londra e al John Fitzgerald Kennedy Stadium di Philadelphia, a circa due miliardi di telespettatori. Il Live Aid fu organizzato da Bob Geldof e Midge Ure, allo scopo di ricavare fondi per alleviare la carestia che aveva colpito l’Etiopia in quegli anni.

Erano anni di trasformazioni globali: dalla crisi del modello economico keynesiano alla nascita della generazione MTV, passando per Reagan, Thatcher, la caduta del muro di Berlino e la lotta per la sopravvivenza in un mondo che si faceva sempre più veloce e complesso.

Ne parliamo con il musicista, conduttore radiofonico e scrittore Gabriele Medeot, autore di un libro edito dall’editrice Tzunami e uscito di recente, e Paolo Prato, musicologo e critico, voce nota della nostra Rete Due.

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