Da poco concluso, il 69° Festival Internazionale di Musica Contemporanea, pensato dalla direttrice artistica Caterina Barbieri, si è immerso nel mondo della musica elettronica e minimalista per aprirsi a molteplici direzioni. Varie sono state le incursioni nella musica antica, contemporanea, folk, drone, techno e afrofuturismo.
Tra le novità in programma: Star Chamber – Secret Island, viaggio sonoro nell’atmosfera sospesa di un’isola segreta della laguna, e From the Far Future a Forte Marghera, un’immersione nei paesaggi del clubbing e delle sue derive più visionarie.
L’ultimo evento che conclude l’anno in corso è stato un progetto speciale dell’Archivio Storico della Biennale, spazio non solo di memoria ma anche di ricerca e riflessione sulle radici culturali del nostro tempo.
Il 6 e 7 dicembre, al Teatro La Fenice, è stato eseguito Coro, il capolavoro composto da Luciano Berio tra il 1974 e il 1976, eseguito in prima italiana alla Biennale Teatro e Musica diretta da Luca Ronconi nel 1976.
Presentato in una nuova veste scenica che vede le coreografie originali di Wayne McGregor, è stato un omaggio che la Biennale di Venezia ha dedicato al grande compositore nel centenario della nascita.
Nel frattempo, il cantiere della Biennale ha già ripreso vita e sono appena state rese note le date delle manifestazioni del 2026.
Per riflettere sulle direzioni odierne della musica contemporanea, Barbara Tartari e Giovanni Conti ospiteranno la giornalista musicale, firma del “Sole24Ore”, Carla Moreni e il critico musicale Andrea Estero che hanno seguito da vicino la manifestazione.
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