Il jazz, pur essendo un genere musicale dalle radici profonde, cresciuto grazie alla creatività e di veri e propri geni musicali, ha sempre avuto un rapporto difficile con la stampa.

Ne abbiamo avuto prova nei giorni scorsi, dopo la scomparsa di Wayne Shorter (nella foto), per lo più ignorata dalla maggior parte dei media oppure leggendo un titolo di Repubblica sul concerto di Paolo Conte alla Scala o, ancora, apprendendo del magico suono del sax di Fabrizio Bosso.

Perché questo atteggiamento verso una delle forme d’arte più prolifiche e creative, in continua evoluzione e ricca di spunti e novità anche oggi, in un panorama musicale spesso stanco e ripetitivo?

Cosa possono fare gli addetti ai lavori in una situazione del genere? E i musicisti possono fare qualcosa? Sbagliano nel modo di porsi?

Lorenzo De Finti e Giovanni Conti ne parlano con Fiorenza Gherardi De Candei. PressAgent e Communication Manager oltre che Docente di Music Business e Music Promotion e con Ada Montellanico cantante jazz di spicco sulla scena internazionale, docente di Conservatorio e presidente della Federazione Nazionale Il Jazz Italiano