La premessa è semplice: pagando un abbonamento mensile, si ha accesso ad una libreria smisurata di brani e album musicali. Una libreria che esiste nell’etere, a cui possiamo accedere da un qualsiasi dispositivo elettronico “smart”. Ma naturalmente questa è solo la punta dell’iceberg: Spotify e altre piattaforme di streaming online che sono seguite hanno rivoluzionato il consumo e la fruizione di musica, mettendo in crisi i supporti fisici come CD.
Spotify compie 20 anni dal suo iniziale sviluppo. Qual è dunque la situazione attuale per l’ecosistema dello streaming musicale? Innumerevoli le criticità e le controversie emerse negli anni, dalla retribuzione infinitesimale per gli artisti che pubblicano la loro arte su Spotify, fino a scioccanti investimenti in armamenti compiuti dall’attuale CEO dell’azienda.
Spotify ha superato la maggiore età ed è diventata un soggetto di dibattito etico e morale nel mondo della musica e non solo, con diversi artisti che scelgono attivamente (e contro il proprio interesse) di boicottare la piattaforma. Martino Donth e Giovanni Conti parlano di queste tematiche con il critico musicale Alceste Ayroldi e con Claudio Angeleri, pianista jazz e presidente dell’associazione scuole di jazz e direttore del Centro didattico di produzione musicale europeo (CDPM) di Bergamo.
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