Sono passati cinque anni dall’improvvisa e dolorosa scomparsa di Steve Lee. Cinque anni di ricordi, di lacrime dei familiari, dei parenti, dei compagni di band, degli amici più intimi. Dei fan.
In tutto questo, un senso di scorrimento, come di pioggia, di eventi e sentimenti, in un groviglio che immaginiamo convulso, specialmente per chi con Steve ha condiviso ogni momento, piccolo o grande che fosse. Le sabbie del tempo scorrono, ma in questo loro scorrere delineano, silenziose, i tratti di una persona semplice, di un musicista appassionato, dalle indiscutibili doti canore. Restano i solchi, quelli scavati dal tempo e quelli dei dischi dei Gotthard, a restituirci la figura di una bella persona. E sarà sempre così, anche fra dieci, trenta o cinquant’anni.