La fede bahá’í nasce in Iran nella prima metà dell’Ottocento. Tra le più diffuse in tutto il mondo conta più di 8 milioni di seguaci, la stragrande maggioranza dei quali vive fuori dall’Iran. Ovunque la si incontri è tipicamente una “religione di minoranza”. È anche tra le più perseguitate, specialmente nel mondo musulmano. Per capire chi sono i bahá’í e in cosa credono, abbiamo incontrato Feri Mazlum e sua moglie Maria a Locarno. “Ho avuto la grazia di aver respirato gli insegnamenti di Bahá’u’lláh: amare il prossimo e adoperarsi per dare un impulso al continuo progresso dell’umanità. Ci sono riuscito? Non lo so, ma ho fatto il possibile”, dice Feri Mazlum che dal Ticino ci porta idealmente in Iran, ma anche in Israele, a Haifa, dove si trovano i mausolei dei tre maestri bahá’í, raccontandoci qual è per lui la quintessenza della religione: una frase del Buddha che tiene in tasca. Una contraddizione? Non per un seguace del Bahá’u’lláh.
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