Cambio di paradigma, cambio di ritmo, accelerazione… definiamolo come vogliamo ma quello deciso dalle due Commissioni parlamentari della sicurezza sociale e della sanità è un passo energico nella politica nazionale in materia di droghe e segna una direzione ben precisa verso la legalizzazione, o meglio la regolarizzazione della canapa. Siamo ancora al livello di elaborazione di progetto legislativo, di cui si farà carico la camera del Consiglio Nazionale. Il processo è ancora molto lungo ma la strada è decisa. Il progetto dovrà basarsi sulla politica dei 4 pilastri che da anni fa da cornice all’approccio elvetico in materia di droghe: prevenzione, trattamento, riduzione del danno e regolamentazione.
Alla fine, dopo l’elaborazione della base legale da parte della commissione competente del nazionale, sarà il Consiglio federale a dire la sua ed infine la palla tornerà al Parlamento per la decisione finale. Già da ora comunque è facile immaginare che l’iter politico ma anche quello sociale e sanitario non saranno privi di discussioni e polemiche, anche se è prevedibile che la base e gli intenti siano comuni e da tutti accettati, ovvero la protezione dei giovani, la categoria che secondo logica è più esposta agli effetti negativi dell’uso e dell’abuso della cannabis.
Ne parliamo con:
Marina Carobbio, della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati;
Giorgio Galusero, granconsigliere ticinese, membro della Commissione sanità e sicurezza e già commissario capo della sezione antidroga della Polizia cantonale;
Daniele Zullino, professore al Dipartimento di psichiatria dell’Università di Ginevra, esperto di dipendenze e
Dante Balbo, psicologo e psicoterapeuta, responsabile del servizio sociale di Caritas Ticino.
Modem su Rete Uno alle 8.20, in replica su Rete Due alle 19.25. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay
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