Fa il suo ingresso in Parlamento l’iniziativa popolare “200 franchi bastano!”. Il dibattito ha preso il via al Consiglio nazionale ma siamo solo agli inizi. Il testo chiede di ridurre il canone radiotelevisivo, oggi di 335 franchi all’anno, a 200 e di abolire la quota a carico delle imprese. E sembra essere per il momento sostenuto in maniera compatta solo dall’UDC e dalla Lega dei Ticinesi, promotrice insieme all’USAM e ai Giovani PLR dell’iniziativa.
Il resto dei partiti è contrario, anche se alcuni liberal-radicali la appoggiano. Il partito chiede comunque che vengano almeno esentate dal canone le imprese.
Una discussione, quella iniziata al Nazionale, che ha già mostrato sin dalle primissime battute come il tema sia estremamente divisivo, e che – alla fine – la vera questione è soprattutto cosa debba essere e cosa debba fare oggi la SSR.
Ne parliamo con:
LORENZO QUADRI, della Lega dei Ticinesi, è membro del comitato promotore dell’iniziativa popolare “200 franchi bastano”
MARTIN CANDINAS, del Centro, correlatore commissionale sull’iniziativa, contrario
JON PULT, socialista, contrario
tutti e tre membri della Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Nazionale
ALEX FARINELLI, del PLR, copresidente dell’Alleanza per la Diversità mediatica, contrario all’iniziativa ma favorevole a una riduzione o eliminazione progressiva del canone per le imprese
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