3 milioni di metri cubi di fango, ghiaccio, roccia e detriti vari sono caduti a valle, travolgendo il 90 per cento circa del villaggio di Blatten. Una decina di giorni dopo la prima frana che aveva portato al crollo di una parte del ghiacciaio del Birch e al conseguente allontanamento dalle loro case dei 306 abitanti di Blatten, mercoledì si è quindi avverato lo scenario peggiore. Ma ora bisogna fare i conti con le sue conseguenze geologiche.
La prima: c’è ancora parte della montagna che potrebbe crollare. La seconda: esiste un forte rischio di sbarramento - dopo che i detriti hanno bloccato il flusso del Fiume Lonza - che potrebbe causare l’allagamento della valle sottostante, dove si trova anche la diga di Ferden
Quanto è straordinario quello che è accaduto nella Lötschental? Come si stanno organizzando le autorità sul posto per gestire la frana? Cosa si possono aspettare gli abitanti del villaggio vallesano colpito, ma anche di quelli a valle della massa di detriti? Di questo e altro parliamo con:
Federico Ferrario, vicepresidente della FAN, rete professionale Specialisti in pericoli naturali, ingegnere forestale con specializzazione in idraulica
Floriano Beffa, geologo specializzato nei pericoli naturali e nello studio delle dinamiche e nel monitoraggio dei dissesti geologici e idrogeologici
Anna Riva, inviata RSI in Vallese
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