Dopo 3 anni di negoziati la Consigliera federale, Eveline, Widmer-Schlumpf ed il Ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan, hanno finalmente posto la loro firma all’Accordo fiscale fra italia e Svizzera. Un accordo, composto da 2 testi, 1 Protocollo ed una road map, che sancisce lo scambio di informazioni tra Italia e Confederazione elvetica. Il protocollo prevede lo scambio di informazioni a richiesta e a partire dal 2017 lo scambio diverrà automatico.
Se, a detta del Ministro Padoan, questa intesa permette alla Svizzera di uscire dalla lista italiana dei “paradisi fiscali” (la famosa black list), non tutti i punti controversi sono stati risolti. Questo sarà il compito della road map che dovrebbe condurre i 2 Paesi ad un ulteriore accordo entro il mese di giugno 2015 sulla tassazione dei lavoratori frontalieri e sul profilo fiscale-amministrativo di Campione d'Italia. Il Protocollo sarà applicabile dopo l'entrata in vigore, a decorrere dalla data della firma ma il nuovo testo andrà sottoposto alla ratifica dei 2 parlamenti. L'intero processo avrà quindi bisogno di 1 anno o 2 per essere completato ma sin d’ora si può cercare di valutarne la portata. Modem ne parla con:
Michele Rossi, delegato alle relazioni esterne delle associazioni economiche ticinesi;
Lino Terlizzi, Vicedirettore del Corriere del Ticino;
Samuele Vorpe, responsabile del Centro competenze tributarie della SUPSI.
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