Lo sfogo davanti a Palazzo
Modem

SSR al bivio della decentralizzazione

Il Consiglio degli Stati ha deciso che non va sancito a livello di legge il luogo dove si trovano le varie sedi SSR

  • keystone
  • 11.9.2019
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Parliamo di noi, di SSR, di piani di centralizzazione, di marce indietro e di necessità o meno di ancorare nella legge delle indicazioni su dove ubicare i siti di produzione radio e televisione.

Il Consiglio degli Stati ha deciso che non va sancito a livello di legge il luogo dove si trovano le varie sedi SSR. I senatori hanno bocciato 5 iniziative parlamentari che miravano a mettere dei paletti nell'autonomia operativa dell'azienda. Questo, alla luce delle scelte strategiche della dirigenza di centralizzare a Zurigo e presumibilmente a Losanna la produzione.

Dunque, dopo che il Consiglio nazionale aveva dato sorprendentemente seguito alle iniziative a giugno, ora il Consiglio degli Stati ha frenato ma "con riserva" lanciando comunque segnali alla SSR.

Quali sono dunque i compiti di un'azienda che fa servizio pubblico in un panorama mediatico in totale evoluzione? Come risparmiare quando vi è una richiesta, non solo dalla politica, di mantenere la sensibilità nelle rappresentanza geografica? Come districarsi? Sullo sfondo c'è l'obbligo di mantenere e difendere la fiducia e il "capitale simpatia" raccolti l'anno scorso in occasione della votazione No Billag.

Ne discutiamo con:

Angelo Barrile, Consigliere nazionale Partito socialista

Martin Candinas, Consigliere nazionale PPD e membro della Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni (CTT)

Lorenzo Quadri, Consigliere nazionale Lega e membro della Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni (CTT)

Interviste registrate a:

Enrico Morresi, firma storica del giornalismo ticinese

Gilles Marchand, direttore generale della SRG/SSR

Modem su Rete Uno alle 8.20, in replica su Rete Due alle 19.25. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay

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