Parliamo di noi, di SSR, di piani di centralizzazione, di marce indietro e di necessità o meno di ancorare nella legge delle indicazioni su dove ubicare i siti di produzione radio e televisione.
Il Consiglio degli Stati ha deciso che non va sancito a livello di legge il luogo dove si trovano le varie sedi SSR. I senatori hanno bocciato 5 iniziative parlamentari che miravano a mettere dei paletti nell'autonomia operativa dell'azienda. Questo, alla luce delle scelte strategiche della dirigenza di centralizzare a Zurigo e presumibilmente a Losanna la produzione.
Dunque, dopo che il Consiglio nazionale aveva dato sorprendentemente seguito alle iniziative a giugno, ora il Consiglio degli Stati ha frenato ma "con riserva" lanciando comunque segnali alla SSR.
Quali sono dunque i compiti di un'azienda che fa servizio pubblico in un panorama mediatico in totale evoluzione? Come risparmiare quando vi è una richiesta, non solo dalla politica, di mantenere la sensibilità nelle rappresentanza geografica? Come districarsi? Sullo sfondo c'è l'obbligo di mantenere e difendere la fiducia e il "capitale simpatia" raccolti l'anno scorso in occasione della votazione No Billag.
Ne discutiamo con:
Angelo Barrile, Consigliere nazionale Partito socialista
Martin Candinas, Consigliere nazionale PPD e membro della Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni (CTT)
Lorenzo Quadri, Consigliere nazionale Lega e membro della Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni (CTT)
Interviste registrate a:
Enrico Morresi, firma storica del giornalismo ticinese
Gilles Marchand, direttore generale della SRG/SSR
Modem su Rete Uno alle 8.20, in replica su Rete Due alle 19.25. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay
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