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Svizzera-Unione europea: un passo alla volta

Dibattito sulla bozza del mandato negoziale presentata dal Consiglio federale

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  • 19.12.2023
  • 30 min
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Siamo all’ultima casella prima dell’apertura di un vero e proprio negoziato con l’Unione europea; dopo aver bocciato il cosiddetto “accordo quadro”, il nostro Paese ha condotto una sessantina di colloqui esplorativi con la controparte europea, nel tentativo di cesellare una nuova intesa, che potremmo chiamare “I Bilaterali 3”.

Ora si aspetta il via libera di cantoni, commissioni parlamentari e partner sociali per poter davvero iniziare queste nuove trattative con Bruxelles. Si tratta di aggiornare e rivitalizzare gli accordi esistenti e di aggiungerne altri, ad esempio per quanto riguarda il commercio di energia elettrica, la cooperazione in materia di sanità pubblica come pure la partecipazione sistematica ai programmi dell’UE, in particolare nel campo dell’istruzione e della ricerca (per es. Orizzonte Europa ed Erasmus+). Da ultimo, ha ricordato il Consigliere federale, Ignazio Cassis “fa infine parte del pacchetto anche un contributo svizzero periodico a favore della coesione nell’Ue”.

L’accesso al mercato unico europeo rimane la priorità del governo, con però una maggiore attenzione alla protezione del mercato del lavoro svizzero e alla lotta contro il dumping salariale. Ambiti in cui i sindacati continuano a chiedere maggiori garanzie all’Unione europea. Sul fronte dei contrari c’è soprattutto l’UDC, che parla di “vino nuovo in una botte vecchia”, visto che l’insieme del pacchetto assomiglia all’accordo quadro cestinato dal nostro governo nel 2021 e visto che la Svizzera è chiamata, anche con questi nuovi accordi, a riprendere l’evoluzione del diritto europeo: una richiesta dell’Unione che è ancora lì, tale e quale.

Di questi “bilaterali 3” parleremo con:

Anna Giacometti, Consigliera nazionale PLR/GR;

Greta Gysin, Consigliera nazionale Verdi/TI;

Sacha Zala, Professore di storia svizzera all’università di Berna e direttore del Centro di ricerca Documenti diplomatici svizzeri;

e con due interviste registrate a:

Piero Marchesi, Consigliere nazionale UDC/TI;

Guy Parmelin, Consigliere federale e responsabile del Dipartimento economia, formazione e ricerca

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