Siamo arrivati a 8 miliardi: secondo le previsioni delle Nazioni Unite il 15 di novembre è il giorno in cui nasce il bambino o la bambina che porta l’intera popolazione del pianeta a superare la soglia degli 8 miliardi di abitanti. Un primato visto che mai la terra aveva ospitato un numero così elevato di essere umani. È il risultato di una crescita repentina che ha caratterizzato l’ultimo secolo, basti ricordare che nel 1927 la popolazione mondiale era di 2 miliardi di persone. Per l'Onu, "questa crescita senza precedenti" è il risultato di "un graduale aumento della durata della vita grazie ai progressi della sanità pubblica, dell'alimentazione, dell'igiene e della medicina". Ma la crescita della popolazione pone sfide importanti ai paesi più poveri e non solo.

Se il XX° secolo è stato quello dell’esplosione demografica, il XXI° è e sarà quello dell’invecchiamento, con un’ampia “fascia del tramonto” che dal Nord America e dall’Europa sta raggiungendo la Cina e il resto dell’Asia. Un invecchiamento sempre più diffuso che rappresenta una sfida nella sfida, visto che l’evoluzione demografica mondiale è segnata da un disequilibrio di fondo. Ci sono regioni del mondo in cui la popolazione cresce, causando anche problemi di sovrappopolazione e di alimentazione, mentre altre regioni conoscono un fenomeno di segno opposto: invecchiano e si spopolano, con – in entrambi i casi - forti incognite per il futuro.

Un viaggio dunque dentro l’evoluzione demografica, in compagnia di:

• Giuliano Bonoli, docente all’Idheap di Losanna e esperto di sistemi pensionistici;

• Alessandro Rosina, professore di demografia all’Università cattolica di Milano;

• Maria Silvana Salvini, già docente di demografia all’Università di Firenze.

• Pio Wennubst, ambasciatore svizzero presso la FAO, Roma.

Modem su Rete Uno alle 8:30, in replica su Rete Due alle 18:30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay