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Timori blackout

La ripresa economica post-Covid manda i prezzi alle stelle nel settore energetico e crea incertezza nell'approvvigionamento

  • keystone
  • 18.10.2021
  • 36 min
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Prezzi degli idrocarburi alle stelle (gas naturale +1.300% dall’anno scorso), fattura energetica sempre più cara e – soprattutto – il timore di un blackout. L’inquietudine sui mercati internazionali dell’energia, le incognite sui grandi gasdotti, le mosse dell’OPEC, la domanda post-pandemia… tutto questo potrebbe avere ripercussioni dirette su imprese e famiglie anche in Svizzera: fino a 500 ore all’anno di blackout, nel peggiore dei casi. Al punto che le autorità federali – ha rivelato la NZZ am Sonntag – hanno pre-allertato 30mila aziende elvetiche: potremmo presto restare al buio. Occorre agire subito prepararsi a tagliare i consumi fino al 30%, nell’evenienza di una carenza energetica. Anzi, è necessario correre ai ripari. L’idea è quella di 2mila “mini-centrali” a gas da usare in caso d’emergenza. A pagarle però sarebbero ancora i cittadini. E allora perché rinunciare del tutto all’energia nucleare, si chiede Economiesuisse? Anzi – stando al suo direttore Christoph Mäder - è stato proprio un errore decidere di chiudere in futuro le centrali nucleari. Anche perché quelle di nuova generazione, secondo molti, sembrano offrire tecnologie sicure ed energia più pulita. La crisi c’è, le centrali atomiche in Svizzera non sono ancora spente, ma Modem riaccende il dibattito. Quali i motivi del caro-petrolio e gas? Quali i rischi di medio e lungo periodo? Quale la fattura che verrà inviata ai clienti finali, industrie e cittadini? E davvero il nucleare non potrebbe costituire un’alternativa?

Ne discutiamo con:
Alberto Clò, direttore rivista Energia, già ordinario di Economia applicata all’università di Bologna, già ministro dell’economia e dell’industria nel governo tecnico di Lamberto Dini, 1995-1996
Beatrice Petrovic, ricercatrice associata presso l’Istituto economia e ambiente dell’Università di San Gallo
Massimo Filippini, professore di economia politica all’USI e al Politecnico di Zurigo, esperto di mercati energetici
Roberto Pronini, direttore AET

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