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La ferrovia Bellinzona Mesocco è al capolinea. Forse.

Inaugurata nel 1907, fu chiusa al traffico passeggeri regolare nel 1972. Ora si pensa di rivalorizzare il tracciato.

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Soggetti Smarriti, La ferrovia Bellinzona Mesocco, 29.03.15

RSI New Articles 27.03.2015, 15:56

Sconfitta definitivamente dall’autostrada A13

La realizzazione del circonvallazione di Roveredo ha dato il colpo di grazia alla storica linea che un tempo univa il capoluogo alto mesolcinese a Bellinzona ma in realtà la Be Em come veniva chiamata in valle la ferrovia mesolcinese, languiva dal 1972. In quell’anno infatti il Consiglio Federale, con una decisione duramente contestata, decise di attribuire alle PTT l'esercizio del servizio viaggiatori tra Bellinzona e Mesocco sopprimendo la tratta da Bellinzona a Castione Arbedo. Venne mantenuto esclusivamente il trasporto merci.


La ferrovia Bellinzona Mesocco

Il destino si accanisce

Nel 1978 la ferrovia mesolcinese perse un altro pezzo in seguito alla disastrosa alluvione che colpì la valle e che portò alla dismissione della tratta tra Cama e Mesocco. La Ferrovia Retica cessò il servizio merci a partire da dicembre 2003 e la concessione venne trasferita alla Società esercizio ferroviario turistico. Da allora la SEFT assicurò delle corse per il trasporto di turisti con discreto successo. Tuttavia a causa dei conflitti con la costruzione del nuovo semisvincolo autostradale di San Vittore e con il progetto di ricucitura di Roveredo, i cinque comuni ancora attraversati dalla ferrovia chiesero al canton Grigioni -che demandò all’ufficio federale dei trasporti la questione- una deconcessione anticipata. Nel corso del 2014 la tratta tra Grono e Castione è stata smantellata e resta solo ancora la tratta Grono Cama, sebbene inattiva. L’ultima corsa è stata effettuata il 27 ottobre 2013 dopo 106 anni di onorato servizio.


La ferrovia Bellinzona Mesocco

Non tutto è perduto

Recentemente è stato illustrato un progetto di recupero e valorizzazione del percorso di circa 30 chilometri tra Mesocco e Castione, commissionato dalla regione Mesolcina. Le stazioni ancora esistenti potrebbero essere riconvertite in strutture turistiche in vista dell’apertura di Alptransit a sud del tracciato e della realizzazione del Parc Adula a Nord. Dove un tempo scorrevano i treni elettrici su binari a scartamento ridotto in futuro potrebbero passeggiare i turisti e sfrecciare le biciclette. Tutto dipenderà, questa volta, dalla volontà dei comuni mesolcinesi.