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Voci del Grigioni italiano

E sem partì

Storie di emigrazione

  • Ieri
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“A 16 anni, nel 1814, se ne va. Fra mille incognite. Pressoché a piedi, raggiunge Bilbao, in Spagna. Perché proprio in quella città? Come ci si arriva senza saper nulla del mondo? Quanto tempo ci si impiega? È inevitabile fermarsi ogni tanto, cammin facendo, a svolgere qualche lavoretto in cambio di pochi spiccioli, un alloggio o un pasto caldo”. Pietro Rodolfo Fanconi lascia giovanissimo la Valposchiavo in cerca di fortuna lontano da casa. Fa la gavetta come tutti, poi si afferma come caffettiere in Spagna e aiuta a creare una vasta rete di Café Suizo in tutta la Spagna insieme alla famiglia Matossi.

Come lui, tanti altri sono partiti tra la fine del Settecento e l’inizio del Novecento. Moltissimi hanno in comune la scelta del mestiere di pasticciere o caffettiere. C’è chi è rimasto all’estero e chi è tornato in patria, portando con sé competenze, nuove idee e soldi da investire e aiutando a cambiare la società e il volto del paese.

Questa forma di emigrazione è un capitolo importante della storia della Valposchiavo ed è comune ad altre regioni dell’arco alpino, come testimonia l’iniziativa della Nova Fundaziun Origen, che ad un pasticciere emigrato da Mulegns ha dedicato la Torre Bianca, ed. 

L’associazione iSTORIA dedica a questo fenomeno che ha completamente cambiato il volto di Poschiavo fenomeno il libro fotografico “E sem partì - Storie di emigrazione”. Il volume racchiude le vicende di 20 famiglie di pasticcieri e caffettieri raccontate in immagini e con brevi testi in italiano, tedesco e inglese, a beneficio anche dei discendenti degli emigrati rimasti nei paesi d’adozione ma ancora legati alle loro origini.

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