In questa edizione vi accompagniamo in un viaggio sospeso tra cielo e contemplazione grazie all’opera di Sergio Luban. Medico internista e direttore sanitario del Centro Anziani Opera Mater Christi di Grono, Luban è anche fotografo per vocazione, con all’attivo sette pubblicazioni. Originario di Rossa, in Val Calanca, coltiva da anni un dialogo profondo con la natura, la luce e l’attesa.
Nel suo ultimo libro fotografico “Di penne, piume e schizzi nel vento” (ed. Salvioni), l’avifauna si fa metafora di leggerezza, bellezza e mistero. Le immagini, spesso immerse in cieli sovraesposti e silenzi sospesi, invitano a “osservare” e non solo a guardare. Una spirale di storni in volo, tra le più suggestive, diventa simbolo di una natura fragile da proteggere.
Luban parla di creatività come talento originario, da coltivare con lo sguardo incantato del bambino, ma anche con rigore tecnico. La fotografia, per lui, è arte che nasce dall’anima, capace di evocare emozioni, raccontare storie e far riflettere. Il suo prossimo progetto? Un inno al tempo lento, alla pausa, alla profondità dello sguardo.
Il volume è disponibile nelle librerie della Svizzera italiana e su ordinazione presso l’editore. Un invito poetico e urgente a riconnettersi con la bellezza del mondo che ci circonda.
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