La Liquid Factory, fondata dal valtellinese Fabrizio Capobianco – imprenditore con un lungo percorso nella Silicon Valley e già creatore di Funambol e TOK.tv – si conferma un progetto capace di attrarre giovani talenti da tutto il mondo. L’edizione 2025 ha raccolto 545 candidature provenienti da 38 Paesi, un risultato che triplica quello della prima edizione, a testimonianza dell’interesse crescente verso questo modello di “fabbrica di startup” nata tra le Alpi e sostenuta da un istituto di credito locale che ha messo a disposizione 4 milioni di euro che consentiranno ad ogni start up di contare su una dote di 200mila euro.
Dieci giovani selezionati svilupperanno in Valtellina quattro nuove startup – Stelvio, Gavia, Mortirolo e Spluga – che nei prossimi mesi seguiranno un percorso di formazione e mentoring tra Sondrio e la Silicon Valley. Un’esperienza che unisce competenze tecnologiche, visione internazionale e radici territoriali, nel tentativo di trasformare idee ad alto potenziale in imprese pronte a crescere.
Nell’intervista realizzata per Le Voci del Grigioni Italiano, Fabrizio Capobianco racconta la genesi e la filosofia della Liquid Factory: un laboratorio dove si parte dalle persone prima ancora che dalle idee, per formare una nuova generazione di imprenditori. Si parla anche di talento e formazione, di diversità di genere nel mondo tech, e delle sfide legate al lavoro remoto e alla cultura del rischio, in un dialogo che mette in relazione la Valtellina con i grandi centri dell’innovazione globale.
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