Voci del Grigioni italiano

Pietro Della Cà, il tempo delle scelte

Sfide, responsabilità e congedo istituzionale di un sindaco di confine

Pietro Della Cà granconsigliere e sindaco di Brusio

Oggi incontriamo Pietro Della Cà, sindaco di Brusio, presidente della Regione Bernina e granconsigliere nel Parlamento retico. Guida un comune periferico e di confine, affacciato sulla Valtellina, dove amministrare significa confrontarsi ogni giorno con la scarsità di risorse e la complessità dei rapporti transfrontalieri. Pietro Della Cà è stato eletto per la prima volta in Gran Consiglio il 6 giugno 2018, poi rieletto nel 2022. In Consiglio comunale è entrato nel 2020 in seguito a un’elezione suppletiva e nel 2023 è stato eletto presidente del Consiglio comunale. Nel marzo 2025 ha annunciato che non porterà a termine il mandato comunale, che lascerà alla scadenza del suo impegno a Coira nel corso del prossimo anno.

In questa edizione cerchiamo di capire quali siano state le sfide affrontate in questo triplice incarico da parte di un uomo che alla politica si è avvicinato in età matura e senza alcuna esperienza pregressa. Classe 1948, sposato, due figli, Della Cà ha girato il mondo per lavoro come esperto di apparecchiature nel settore militare e, in anni più recenti, come consulente tecnico-commerciale. Uomo tutto d’un pezzo, è stato segnato dalla carriera militare che lo ha visto raggiungere il grado di maggiore: ha comandato la compagnia aviazione “Dieci”, l’unica compagnia di lingua italiana, dal 1983 al 1987.

Nel suo impegno amministrativo ha posto al centro la governance locale e lo sviluppo territoriale, insistendo in particolare sulla necessità di infrastrutture più solide e di un’amministrazione più efficiente sul piano finanziario e operativo. Guidare un comune periferico e di confine, con una popolazione limitata ma un territorio vasto e complesso, ha significato per lui misurarsi quotidianamente con la scarsità di risorse, la gestione dei rapporti transfrontalieri e la rappresentanza di una comunità italofona in un contesto cantonale plurilingue. Con una comunicazione trasparente e un preavviso significativo per le sue dimissioni, Della Cà ha voluto lasciare un’eredità di serietà e rigore istituzionale, chiudendo la sua esperienza pubblica con il senso di responsabilità che ha sempre contraddistinto il suo percorso.

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