La musica può essere un colpo di fulmine, come nell’amore. Passa dalle orecchie e non dagli occhi certo, ma è al cuore che va. E ci rimane. E come per l’amore, mica lo sai perché torni sempre lì.
“Sun Glitter & Other Reflections” (2025 Nuda) non è un’ossessione ma poco ci manca. È il titolo del primo album del quintetto indie psy-rock ginevrino Sunday, June, due parole che contengono l’essenza di un suono: la leggerezza contemplativa di una domenica e il sole caldo di giugno.

In 10 tracce (di cui 3 sono interludi) Sunday, June mostrano una naturale e fantastica inclinazione per le grandi melodie, gli spazi aperti e la psichedelia degli anni 60, in un mélange vintage/moderno ben prodotto e che si condensa in uno degli album indie rock svizzeri più belli dell’anno.
Musica suggestiva da ascoltare con la strada davanti, per sognare, con la brezza del deserto nei capelli. Ce la racconta lo scienziato ambientale e musicista d’origini catalane Mario Peiro.

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