Dopo la desolante fine di Credit Suisse, quali sono le certezze e i simboli che ci rimangono?
Di Antonio Bolzani
Si è detto e scritto moltissimo in questi giorni dopo il salvataggio di Credit Suisse dello scorso fine settimana varato dal Consiglio federale a braccetto con UBS, BNS e FINMA: ora rimangono aperti moltissimi interrogativi, tante inquietudini soprattutto per quanto riguarda i posti di lavoro e diverse riflessioni e considerazioni su quali sono oggi i simboli svizzeri identitari che ci rimangono. Un tempo vanto, orgoglio e certezza elvetica, oggi di Credit Suisse, dopo un lungo periodo di triste e costante declino, ci restano soltanto le macerie. Gli errori fatti negli anni dai dirigenti della banca zurighese sono tanti, uniti agli innumerevoli scandali che ne hanno minato la credibilità e la fiducia non soltanto della clientela ma anche di una popolazione che ha assistito preoccupata ed incredula alla progressiva scomparsa di un istituto di credito travolto da vicende che hanno attirato l’attenzione dei media e dei mercati di tutto il mondo, soprattutto negli ultimi 15 anni. Eppure la storia della piazza finanziaria elvetica è una storia di successo. I motivi dei tempi d’oro delle banche vanno ricercati nella legislazione svizzera, che è favorevole alle attività economiche. Grande rilievo hanno assunto in particolare il segreto bancario e il basso livello di imposte. Inoltre, grazie alla neutralità della Svizzera, la sua piazza finanziaria ha rivestito un ruolo importante sul mercato internazionale durante le due Guerre mondiali. Questa storia di successo è inoltre connessa a quella dell'industria. Ad esempio, il Credito Svizzero venne fondato nel 1856 per finanziare le compagnie ferroviarie; infatti la costruzione della ferrovia comportò un ingente fabbisogno di capitale. Ed allora noi oggi diamo una lettura storica a quanto è successo e a quanto sta capitando: lo facciamo con uno storico e con voi ci potete telefonare, dopo le 12.00, allo 0848 03 08 08, o scrivere via Wathsapp allo 076 321 11 13. Le domande sono: dopo la desolante fine di Credit Suisse, abbiamo ancora dei simboli nazionali che ci identificano? Questa vicenda quanto danneggia l’immagine, la credibilità e la reputazione della Svizzera? Qualcuno sostiene che le banche non sono mai state un simbolo elvetico: siete d’accordo con questa percezione? Quali sono o sarebbero allora i marchi o i simboli identitari svizzeri che possiamo ancora sbandierare al mondo con fierezza ed orgoglio?
Ne parliamo con:
Prof. Enrico Berbenni, ricercatore e docente in Storia Economica presso la Facoltà di Scienze politiche e sociali dell’Università Cattolica di Milano