Mitigazione e adattamento: sono fra le due parole più utilizzate da coloro -autorità politiche in primis- che devono prendere delle scelte di ampia portata socio-economica per contrastare i cambiamenti climatici. Di fronte ai recenti importanti, chiari e incontrovertibili studi e risultati che ci giungono dal mondo scientifico e dagli esperti sui futuri scenari climatici per la Svizzera che dovranno indicare al Consiglio federale quali strategie adottare per l’adattamento ai mutamenti del clima (in pratica si deve decidere che cosa fare), la percezione di queste informazioni e la reazione dell’opinione pubblica variano in modo significativo e soggettivo. Secondo voi per quali ragioni? Nel giorno in cui in Brasile prende il via la COP 30, ne parliamo con voi e con un esperto. Se lo desiderate, potete interagire con noi, partecipando alla trasmissione e chiamandoci allo 0848 03 08 08, oppure potete mandarci i vostri messaggi via Wathsapp, allo 076 321 11 13. Ricordiamo che martedì scorso MeteoSvizzera e il Politecnico Federale di Zurigo (ETHZ) hanno presentato a Berna gli scenari climatici futuri per la Svizzera, scenari che ci indicano che il clima sta diventando più caldo, più secco e più imprevedibile. I risultati confermano e completano quanto finora noto, ma preoccupa che l’aumento delle temperature potrebbe essere ancora più elevato del previsto. Le conseguenze del cambiamento climatico si sono intensificate e accelerate per la Svizzera, dove il riscaldamento raggiunge già i 2,9°C. Per gli esperti, molti effetti dei cambiamenti climatici sono già misurabili e tangibili in Svizzera. Un riscaldamento globale complessivo di 3°C comporterà un aumento della temperatura in Svizzera di quasi 5°C. Questo notevole aumento avrà innumerevoli ripercussioni. Innanzitutto, in futuro le ondate di caldo potranno diventare più frequenti nelle regioni prealpine e alpine. I giorni di caldo torrido e le notti tropicali saranno molto più frequenti. Le città, in primis Zurigo, saranno particolarmente colpite. Inoltre, il suolo svizzero diventerà sempre più arido in estate e aumenterà anche il rischio di incendi boschivi. La siccità estiva è già aumentata negli ultimi 40 anni circa. In futuro una tipica siccità estiva sarà più marcata nella misura del 44% rispetto ad oggi. Anche se pioverà più raramente, durante singoli eventi cadranno in breve tempo maggiori quantitativi di pioggia. Aumenteranno le precipitazioni intense - quali temporali intensi - in tutte le stagioni. Degli eventi estremi come quelli capitati in Mesolcina e in Vallemaggia l’anno scorso saranno sempre più frequenti. Infine, in inverno, vi sarà sempre più pioggia e meno neve. La quota invernale media dell’isoterma di zero gradi centigradi si spingerà fino a circa 1450 metri di altitudine; si tratta di un innalzamento di 550 metri rispetto a oggi. Quale conseguenza, la durata della copertura nevosa al suolo diminuirà ulteriormente, soprattutto a basse quote. Gli scenari presentati a Berna costituiranno la base per la strategia del Consiglio federale in materia di cambiamenti climatici. I dati forniti da MeteoSvizzera e l’ETHZ sono già stati utili alla Confederazione: per esempio - come ha ricordato la consigliera federale Elisabeth Baume-Schnider - si è potuta evitare una catastrofe ben peggiore a Blatten (VS): “I nuovi scenari climatici offrono un quadro più concreto per i prossimi decenni. Ci aiutano a identificare i possibili sviluppi e a pianificare provvedimenti adeguati per proteggere il nostro ambiente, le città e l’agricoltura” ha affermato la consigliera federale. Nonostante gli sforzi del governo, Baume-Schneider ha riconosciuto che nel migliore dei casi il riscaldamento globale potrà essere solo limitato, ma non fermato. La prevenzione resta comunque fondamentale: bisogna ridurre le emissioni dannose per il clima: “I risultati sono allarmanti. Ma ciò non significa che non si possa fare nulla per contrastarli”, ha proseguito. Ogni decimo grado fa la differenza: più il clima si riscalda, maggiori saranno gli effetti sulla natura, sulla società e sull’economia svizzera.
È ospite:
Marco Gaia, responsabile del settore “Previsioni e consulenze” di Meteo Svizzera
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