Lo indicano le cifre e le statistiche: il consumo di alcol in Svizzera è in calo, in particolare fra le generazioni più giovani, più attente ai problemi sociali che comporta e alla salute. La tendenza non è nuova a livello nazionale: negli anni ‘90 una persona su cinque beveva quotidianamente, mentre oggi circa una persona su dodici. In un futuro sempre più analcolico, riusciranno a resistere e a sopravvivere, grazie alla loro tradizione e alla loro storia, i nostri apprezzati vini? Come e quanto cambierà la società con un minore consumo di bevande alcoliche? Secondo “Virtù Quotidiane”, che è un quotidiano italiano in rete di enogastronomia, turismo e territorio, in un articolo pubblicato lo scorso 9 ottobre il 71% degli europei beve meno alcol e un quarto dei giovani ha smesso del tutto di acquistarlo; inoltre le bevande analcoliche superano gli alcolici. “Il mercato europeo delle bevande sta attraversando un riassetto strutturale. Una nuova generazione di consumatori si sta gradualmente allontanando dall’alcol in favore di alternative innovative e più sane. La nuova analisi presentata da Circana in occasione del Beverage Forum Europe 2025 rivela che il 71% dei consumatori acquista, conserva o consuma meno alcol e quasi un quarto dei giovani tra i 25 e i 35 anni ha smesso del tutto di acquistare alcolici. Il mercato totale delle bevande in Europa ha raggiunto un valore di 166 miliardi di euro, rappresentando quasi un quarto (23%) della domanda totale di prodotti di largo consumo (CPG) alimentare nei sei maggiori mercati europei analizzati da Circana (EU6: Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Regno Unito).Mentre il valore complessivo delle vendite è cresciuto del 2,1% e il volume è aumentato dello 0,6% su base annua, la vera notizia è la divergenza: le bevande alcoliche sono scivolate dell’1,8% in valore, attestandosi a 68 miliardi di euro, mentre le bevande analcoliche sono cresciute del 5,1%, raggiungendo i 97 miliardi di euro. Con bevande analcoliche, funzionali e opzioni a basso contenuto alcolico o zero alcol che costituiscono ormai quasi il 60% delle vendite della categoria, il futuro della crescita è saldamente nelle mani dell’innovazione analcolica. I consumatori citano l’essere “più rinfrescanti” (55%), “più sane con ingredienti di origine vegetale” e “migliori nel gusto” (27%), “più salutari” (22%) e “adatte al mio stile di vita” (21%) come ragioni principali per passare dall’alcol ad alternative come le bevande funzionali, quelle a base proteica, il kombucha e le opzioni a basso/zero alcol con effetti benefici sull’umore”.
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