La Svizzera forma troppo pochi medici e si rischia una lacuna nell’assistenza sanitaria. Lo ha detto negli scorsi giorni la presidente della Federazione dei medici svizzeri (FMH) Yvonne Gilli che ha chiesto quindi più posti di studio e condizioni di lavoro moderne per i medici più giovani. Secondo voi fino a quando potremo contare sul personale sanitario che giunge dall’estero? Uno scenario con sempre meno medici svizzeri potrebbe cambiare in modo significativo il nostro attuale sistema sanitario e l’accesso alle cure? Ne parliamo nella puntata odierna. Dite la vostra oggi, telefonandoci allo 0848 03 08 08 o scrivendoci via Wathsapp allo 076 321 11 13. Fra le soluzioni proposte dalla FMH c’è la settimana lavorativa di 46 ore. Anche le condizioni quadro dovrebbero essere migliorate affinché i medici in età pensionabile rimangano professionalmente attivi più a lungo. “Molti sono fortemente motivati a continuare a lavorare fino a 71 o 72 anni, la professione medica è la loro vocazione. Ma se le condizioni quadro continuano a peggiorare, non faranno questo passo. Si sta quindi profilando un dramma”, ha detto ancora la dottoressa Gilli in una recente intervista al SonntagsBlick. Il problema del reclutamento di giovani non è risolto velocemente: “Se decidiamo ora di formare un numero significativamente maggiore di persone, ci vorranno ancora dieci anni prima che queste possano effettivamente esercitare la loro professione”.
È ospite:
Prof. Dr. med. Luca Gabutti, direttore del Dipartimento di Medicina interna generale dell’EOC e Vice decano della Facoltà di scienze biomediche dell’USI
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